La qualità dell’illuminazione artificiale è una delle principali preoccupazioni nella società moderna, dove le condizioni di vita spesso ci privano del comfort della luce naturale. La sostituzione globale dell’illuminazione a incandescenza con quella fluorescente o a LED bianchi, prevista per vincolo di risparmio energetico, rappresenterà un impoverimento in termini di capacità di resa cromatica, elevando così il problema a livello sanitario. In uno scenario in cui tutti gli sforzi scientifici e industriali vengono spesi per lo sviluppo di sorgenti luminose a basso consumo con lo stesso spettro di quello solare, il cliente da noi supportato è entrato nel mercato con una proposta innovativa, basata sull’evidenza che il sole non può fornire luce naturale in assenza di cielo. Con l’obiettivo di produrre quelle distribuzioni di colore catturate dagli artisti nei loro capolavori, il nostro cliente sviluppa materiali nanocompositi, li incorpora in installazioni di illuminazione e quindi ricrea la stessa dispersione della luce atmosferica che produce tutta la varietà di colori nella luce solare trasmessa e la sfumatura blu in l’ombra sotto la luce del cielo diffusa. In tal modo, per appartamenti, aree di lavoro, centri commerciali, centri sportivi, stazioni ferroviarie, nonché per piazze sotterranee, sono rese disponibili spettacolari illuminazioni di cielo e sole a mezzogiorno o al tramonto, sotto un cielo limpido o in giornate tempestose, parchi e stadi, durante le ore notturne. La tecnologia è compatibile con lampade fluorescenti o LED a basso consumo, essendo meno impegnativa in termini di qualità della sorgente.
Il progetto, una volta realizzato con il nostro supporto, fornisce una prospettiva unica per una comprensione più profonda della connessione esistente tra belle arti, architettura, letteratura, fotografia e la nostra esperienza quotidiana di luce.
In questo caso abbiamo supportato il cliente nei seguenti settori:
- nella progettazione e produzione dei manufatti;
- nella ricerca di finanziamenti (è stata fatta una domanda su Horizon 2020 che prevedeva una spesa totale di 1,6 milioni, un contributo a fondo perduto di 1,3 milioni e che ha visto la partecipazione di otto imprese ed università sparse in tutta Europa);
- nella ricerca di partner industriali e accademici;
- nell’attività brevettuale;
- negli aspetti critici con la concorrenza;
- per le questioni legali.
Il progetto è stato ed è molto bello in quanto è stato accompagnato fin dall’inizio, momento nel quale ci ha contattato un professore universitario che non conosceva nulla di business, ma che ha imparato molto in fretta.